“Ho 67 anni, dopo aver lavorato una vita percepisco una buona pensione, ho chiesto un prestito con la cessione per aiutare mia figlia ma a causa della mia malattia mi hanno detto che non si può fare. Non capisco assolutamente il motivo.”
Come già detto in articoli precedenti, la cessione del quinto per legge deve essere accompagnata da un’assicurazione che per i dipendenti copre il rischio impiego e il rischio premorienza mentre per i pensionati garantisce solo la premorienza.
L’assicurazione nel caso di premorienza del cliente, dovrà provvedere al saldo del finanziamento all’istituto bancario o alla finanziaria erogante, in quanto la cessione del quinto come forma di debito non è ereditabile a terzi. Ovviamente è tutela della società assicurativa accertarsi che il cliente prima di tutto, alla data della sottoscrizione del contratto, si trovi in buono stato di salute e per far questo delega il consulente finanziario alla compilazione della dichiarazione di buona salute (DBS).
Cosa compila il consulente?
Il consulente semplicemente vi sottoporrà delle domande in merito alla vostra altezza, peso, se siete sottoposti a cure specifiche, patologie croniche, interventi recenti, ecc… in tutto più o meno una quindicina di domande e vi chiederà di firmare questo modulo in quanto ovviamente siete voi responsabili delle risposte date. Sulla base di queste risposte sta all’assicurazione decidere se dare esito positivo alla copertura dell’operazione di cessione del quinto o se richiedere delle informazioni in più.
Come possono chiedere informazioni in più?
L’assicurazione può riservarsi di chiedere al cliente di presentare un rapporto di visita medica (RVM), cioè un modulo più approfondito sulle vostre condizioni di salute ma questa volta sottoscritto dal vostro medico di base. Mediamente l’rvm viene richiesto se dalla dichiarazione di buona salute risulta una risposta negativa oppure per questione di montate dell’operazione, cioè quando si vanno ad erogare cifre elevate.
ATTENZIONE! Facciamo un passo indietro, abbiamo detto che la cessione del quinto non è ereditabile a terzi, ma può diventarlo. Ma come? Hai detto di no! Quando viene comunicato il decesso del cliente, l’assicurazione può avvalersi di richiedere la causa della morte e di conseguenza della cartella clinica. Se da quest’ultima risultasse che l’intestatario del finanziamento alla firma del DBS aveva omesso delle informazioni importati sul suo stato di salute, risalenti quindi già al periodo precedente della firma del contratto di finanziamento, l’assicurazione può decidere di recedere dal contratto di polizza per giusta causa e quindi in questo caso la banca o la finanziaria potrà rivalersi sugli eredi del cliente defunto per il recupero e il saldo del debito residuo.
Per concludere, quello che posso consigliarvi, è di non abbandonare l’idea di poter ottenere il finanziamento in quanto a volte serve davvero solo una piccola specifica da parte del vostro medico per spiegare meglio la vostra patologia o quello che vi è successo per poterla ottenere comunque, e vi ricordo che se siete consapevoli di aver firmato una dichiarazione dove affermate il falso potete essere passibili di denuncia da parte dell’assicurazione per truffa assicurativa.